Magia e polvere by Mattia Guzzi

Magia e polvere by Mattia Guzzi

autore:Mattia Guzzi [Guzzi, Mattia]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Giovane Holden
pubblicato: 2021-10-14T22:00:00+00:00


Caro Marco,

Ti scrivo per dirti che ti voglio troppo bene, tu mi sai rendere felice e mi fai imparare tantissime cose. Senza te io sarei solo la ragazzina che un anno fa piangeva tutte le sere in camera sentendosi brutta e sola. Tu mi insegni che è bello essere se stessi e che non bisogna aver paura di mostrarsi. Mi insegni che la vita è più leggera di quello che a volte pensiamo.

Ti voglio un bene immenso e ti auguro un felice Natale.

P.S.

Spero che il libro sia quello giusto

La lettera era allegata a un libro che mi aveva regalato per Natale, un saggio sulla letteratura di Sciascia. Lei faceva riferimento alla speranza che fosse quello giusto perché le avevo parlato di un saggio appunto su Sciascia. Non gliel’ho mai detto, ma non era quello che avrei voluto leggere, né poi l’ho mai comprato. Mi chiedevo cosa stesse facendo ora lei, se fosse ancora a Ferrara o in qualche paese orientale come aveva sempre sognato. Mi chiedevo se a volte mi pensava ancora e mi chiedevo se facesse rivivere ogni tanto il ricordo di noi due. Solo noi sappiamo cosa siamo stati l’uno per l’altra e solo noi siamo i possessori di questo scrigno di ricordi, noi due soli. Io ogni tanto ci ripensavo ancora, tornavo indietro con la mente e mi si illuminavano scene bellissime. A volte i ricordi sembrano piombarti addosso senza chiederti il permesso, ed è strano come per sensazioni diverse scaturiscano ricordi diversi. Tra l’altro i ricordi non fanno neanche distinzione tra momenti belli o brutti, tutto viene a galla mischiato con fantasia e lacune in una forma che è sempre piacevole da gustare. Non esiste un ricordo che viene fuori dal nulla e che ti ferisce, esistono solo ricordi che sembrano dolci. Ma forse ci mentono a volte, forse il passato non è esattamente come lo ricordiamo. Anzi penso che il passato non sia mai come lo ricordiamo. I ricordi sono troppo vaghi e imprecisi, sono come una fotografia sfocata. Mi ricordo che a dodici anni ero a dormire a casa di un mio amico e lui mi sfidò ad andare a bussare alla porta dell’abitazione di una ragazza carina. Io lo feci e mi rispose suo padre, così scappai impaurito e raccontai tutto al mio amico. Ma forse non suonai davvero il campanello, e mi inventai tutto per vincere la scommessa. Probabilmente io mi ero solo immaginato la scena per poterla raccontare al mio amico, non ricordo più qual è tra le due la verità. Nei miei ricordi ho sia l’immagine di me che suono alla porta, sia me che esco di casa e aspetto un minuto per tornare in casa e raccontare una bugia. Più si racconta una cosa più questa diventa reale. Quello dei ricordi è un universo di fatti misteriosi e affascinanti che però hanno più a che fare con le favole che con la storia. Sono l’aria, non sono la terra.



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